Un marchio per la falia di Priverno
Finalmente è arrivato l’atteso e ambito marchio per la Falia di Priverno. I panificatori privernati ce l’hanno fatta e grazie anche all’interessamento fattivo dell’Amministrazione
Comunale di Priverno sono riusciti nell’impresa di costituire il Marchio Collettivo Geografico per dare chiarezza all’origine della Falia, un prodotto tipico ed originario della città lepina. Infatti i nostri fornai si sono prima costituiti in associazione e successivamente dopo un iter burocratico lungo e faticoso hanno avuto il meritato marchio. Ma perché è importante questo contrassegno per questo prodotto? La Falia, essendo un prodotto del forno che, si badi bene non è né pane e né pizza, ma un pane-pizza, stava prendendo il nome di altri centri collinari intorno a Priverno ed allora per difendere l’originarietà del luogo e farne una tipicità garantita era necessario creare un apposito marchio che ne certificasse la qualità. Ora la cultura del cibo, come ha sottolineato nel suo intervento la sindaca Anna Maria Bilancia, è anche un fatto di una appropriazione di una identità di un paese che porta con se la cultura dei luoghi ed è appunto uno straordinario veicolo di promozione turistica.
I panificatori privernati hanno visto giusto anche per salvaguardare la tipicità del prodotto e grazie anche al Comitato della Sagra della Falia e Broccoletti che da anni ormai organizza l’omonima festa che è cresciuta sempre di più e per questo è stata emblematica di come si possa fare turismo con il cibo.
Con riguardo all’origine della Falia secondo quanto dobbiamo ricordare che non esistono documenti antichi dove compare il nome di Falia, ma che circolano attualmente due versioni su questa parola, ma nessuna delle due per motivi differenti convince pienamente.
La prima versione è quella che il nome Falia deriverebbe da “la fa Lia” , ma nella tradizione orale paesana non trova conferme e nessuno dei privernati più anziani ricorda né Lia né la sua storia. La seconda, come specifica il nostro ricercatore storico Roberto Di Legge, è quella che il nome Falia deriverebbe invece dall’unione di due parole greche, phaleos (splendente) e elaion (olio di oliva)che significherebbe (pane) lucido di olio.
Quest’ultima versione risulta linguisticamente corretta, ma vien da chiedersi perché un pane e una parola così antica non abbiano lasciato tracce nella lingua latina e che essa sia sopravvissuta solo a Priverno? Ci sarebbe un’altra versione che indirizza verso un ulteriore significato. In alcuni altri paesi a noi vicini come Sezze, Cori e Segni o non molto lontani come Stimigliano e Jenne, da tempi remoti si preparano dei pani chiamati “falloni”.Pur avendo lo stesso nome questi pani sono però diversi tra loro. Sempre lo stesso indagatore ci rivela che questi pani erano cibi per i ceti meno abbienti. Scrive Emanuele Lorenzi nel Vocabolario del dialetto di Segni che “Fallone” deriva dalla parola araba fallah che significa contadino, lavoratore della terra. Partendo da questa traccia è lecito ipotizzare che a fallah si sia aggiunta la desinenza one e quindi ne sarebbe derivato fallone, mentre a Priverno si sarebbe modificata in Falia. Le sue origini risalirebbero a un periodo tra l’XI e il XVI secolo. Essendo nata come pane povero la falia originaria era molto diversa da quella attuale che nel corso dei secoli si sarebbe trasformata in quella attuale.
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