Alla Giariccia c’aristao i granunchi, parola di Lillo la Scafarola
Faccio un articolo sul bisogno di fare tornare le rane li dove era il loro regno, la piana pontina. Un appello per salvare l’ anima del piano pontino. Non faccio in tempo a pubblicarlo che il più grande conservatore dello spirito setino, Lillo la scafarola, mi scrive accurato e con l’ amore che ha per la nostra Sezze patria di Lidano. “Lì zitto Ca alla Giariccia c’aristao”. Per gli italiani: Lidano, guarda che alla Giariccia sono tornate
E mi dice dei loro concerti la notte, quelli che davano compagnia nelle caldi notti d’ estate ai butteri e alla umanità di palude che era singolare e fatta di tanta gente. Poi precisa: mpro’ i ci dico “zitte m po’ i iesse Nun canteno piu'”.
Me lo dice per dire che da sempre solo chi si chiama Lidano può fare tacere le rane. Lillo che Dio ti benedica a ti che su l’anima di Sezze quella contadina delle paludi, no quella signorina degli impiegati (e immeso a questa città stonco puro io, Ca se era omo steva a fa quello che faceva Gattino).
Ma i granunchi hao rivenuchi
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