Lucidi vuole far pagare ai setini i danni di “quelli di prima”.

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Una sequela di sentenze ha condannato il Comune a pagare gli oneri di scelte compiute dalle precedenti amministrazioni. Senza nemmeno valutare l’ipotesi di verificare se gli indennizzi debbano essere risarciti dai responsabili politici e amministrativi, Lucidi vuole far pagare ai Setini i danni di “quelli di prima”. Sul piano politico la decisione è incomprensibile se effettivamente Lucidi “non ci azzecca niente” con le precedenti amministrazioni. Pregiudizievole per il futuro della città la decisione amministrativa di scaricare sulla collettività gli oneri delle errate scelte amministrative delle precedenti giunte. Rischiosa sul piano personale per la compagine consiliare poichè trasferisce le responsabilità patrimoniali dei consiglieri delle precedenti legislature a quelli attuali.

Condannati per Dondi, Anfiteatro, Casa dei Giovani. E continuerà.

La prima sentenza che ha visto soccombere l’amministrazione riguarda la causa intentata dalla Dondi inerente la rescissione della convenzione per la gestione del ciclo integrato delle acque. In dirittura di arrivo la sentenza di condanna per il mancato pagamento alla Regione del consumo idropotabile. È già arrivata la condanna a risarcire l’Europa per il disastro dell’Anfiteatro. È stato anche notificato il risarcimento da riconoscere alla ditta che ha effettuato i lavori per la Casa dei Giovani. Ad un calcolo sommario si tratta di 8 milioni di euro. Il conto è destinato a crescere se dovesse arrivare la sentenza per A£G, la società affidataria della riscossione dei tributi. Di certo devono aggiungersi i debiti fuori bilancio con la Spl che ammontano a 900 mila euro. Questi potrebbero crescere in modo esponenziale se venissero annullate le operazioni straordinarie compiute dalla Spl sotto la gestione del presidente Quattrociocchi.

Quando i debiti fuori bilancio furono riconosciuti dal Pci in minoranza

A Sezze il primo scossone politico amministrativo avvenne nel 1990 quando il Pci perse la maggioranza assoluta e si insediò la giunta tripartito Dc-Psi-Pri. La nuova amministrazione guidata dal Sindaco Antonio Maurizi si ritrovò sul groppone 5 miliardi di lire di debiti fuori bilancio. Si trattava in larga parte di interventi inerenti la sistemazione della pubblica illuminazione, le luci votive del cimitero e il rifacimento dell’acquedotto effettuati nelle precedenti legislature. I lavori erano avvenuti in assenza di delibere consiliari e degli obbligatori pareri di congruità economica e di corretta esecuzione rilasciati dagli uffici comunali. I democristiani, i socialisti e i repubblicani avevano sempre contestato tali modalità amministrative imperniate sulla scarsa trasparenza, sugli affidamenti ad personam, sui mancati controlli. Il tipartito diventato maggioranza si rifiutò di rinnegare le proprie posizioni politiche e lasciò ai consiglieri del Partito Comunista l’onere di riconoscere i debiti fuori bilancio che loro avevano generato.

Lucidi vuole far pagare ai Setini i debiti delle precedenti giunte

Così rimasero in consiglio solo i consiglieri della maggioranza necessari per garantire il numero legale, che però si astennero durante la votazione. A favore del riconoscimento dei debiti fuori bilancio votarono i consiglieri del Partito Comunista tra i quali il Sindaco precedente, Alessandro Di Trapano, e gli ex assessori Titta Giorgi, Giancarlo Siddera, Vincenzo Mattei e Antonio De Santis. Erano altri tempi, era un’altra politica. Da un lato i comunisti che coerentemente e coraggiosamente si assunsero l’onere politico e il rischio personale di riconoscere ciò che avevano determinato durante il loro governo; dall’altro lato personalità politiche di spicco come Franco Zocca, Bruno Baratta, Mario Sagnelli, Amerigo Benvenuti, Lorenzo Sibilio, Enzo Ricci che sapevano tenere il punto politico, conoscevano l’amministrazione e avevano coscienza dei rischi. Niente a che vedere con la politica attuale.

Invece oggi Lucidi vuole far pagare ai setini i debiti provocati dalle precedenti giunte. E gli assessori e i consiglieri, “quelli di prima” e, in modo particolare, “quelli di prima prima”, responsabili dei danni, giocano allo scarico barile o si nascondono.

Il Cambiamento? Sull’Anfiteatro si accertino le responsabilità

Lucidi e i suoi consiglieri hanno vinto le elezioni presentandosi come il cambiamento. Tutti, da Pietro Del Duca a Daniele Giancarlo Piccinella, hanno abbracciato la bandiera della discontinuità con il passato. E’ giunto il momento di dare concretezza alle promesse. Evitino di far pagare ai Sezzesi gli errori compiuti in modo dissennato dai precedenti amministratori. Sull’Anfiteatro chiedano di accertare le responsabilità dei tecnici che hanno sbagliato il progetto e degli amministratori che lo hanno approvato, dei tecnici che hanno firmato lo stato avanzamento dei lavori e degli amministratori responsabili degli inadempimenti che hanno determinato la condanna del Comune. Si verifichi come addebitare agli stessi gli ulteriori costi per la demolizione e il ripristino dei luoghi. Evitare di percorrere la strada dell’accertamento delle responsabilità adombra una luce di continuità con “quelli di prima prima”, un intreccio politico il cui costo lo pagherà la città.

Lucidi vuole far pagare ai setini tutti i debiti delle allegre gestioni

Il principio dell’accertamento delle responsabilità amministrative andrebbe applicato a tutte le questioni irrisolte che sono arrivate, o stanno arrivando, sul tavolo della giunta targata Lucidi. 900 mila euro di debiti fuori bilancio accumulati dalla Spl quasi interamente nella gestione di Vincenzo Rosella: quali sono stati i lavori e da chi sono stati commissionati? Perché le giunte precedenti non hanno riconosciuto questi debiti? Lo stesso principio vale per la Dondi e la Casa dei Giovani. Cambiare significa adottare modalità di governo e metodi amministrativi che individuano i responsabili ed evitano che a pagare incompetenze e incapacità siano i cittadini. La gestione delle sentenze chiarirà inequivocabilmente le “stimmate” della nuova amministrazione. Se Lucidi ci “ripenserà” e avvierà l’accertamento delle responsabilità dimostrerà di essere svincolato dal passato e che può percorrere la strada del cambiamento. In caso contrario certificherà di essere nelle mani di “quelli di prima prima”.

E il cambiamento resterà l’ennesima chimera.

Rinaldo Ceccano

Articolo ripubblicato dal magazine Poster – del 09/04/2022

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Rinaldo Ceccano

Poster, Il Foglio, Il Territorio, Il Foglio della Libertà, LatinaQuotidiano, sono le esperienze editoriali di Rinaldo Ceccano. La sua arte nello scrivere e raccontare si è dipanata in altre mille rivoli: progetti europei, piani di sviluppo, programmi elettorali, piani formativi. Ha trasferito idee, storie, intuizioni e riflessioni in scritti ed elaborati testuali che sono stati assunti da altri senza rivelarne l’autore. Scrivere su “Fatto a Latina” servirà a rivelare l’origine della fonte rendendo indelebile la firma.
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