Il genoma di Latina e l’uomo a phi di Sezze, in un’improbabile capitale nel setino silenzio

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A Latina hanno chiamato scienziati dal nord per “inventarsi” una capitale che non può essere. Vogliono essere capitale della cultura italiana per il 2026. Per simbolo hanno preso una cartina di un geometra, il piano regolatore della città, e l’hanno colorata con la raffigurazione del genoma umano. Insomma sono andati a cercare una radice che non c’è e ne hanno trovata una non generica, ma banale.

Eppure… eppure a 10 minuti di auto da Piazza del Popolo ci sono le orme dei dinosauri, li vicino ci sono,  in una grotta, l’Arnalo del Bufalo, disegni rupestri

Disegni in cui l’uomo raffigurava se stesso come una phi greca e non lo aveva mai fatto prima: l’uomo prende consapevolezza della sua forma e la lascia per chi verrà.

Una sorta di selfie pre smartphone, non in digitale ma su calcare.

La grotta si trova a Sezze e la raffigurazione dell’uomo a phi al Museo Pigorini di Roma.

Quelli di Latina non lo sanno e si candidato a capitale dell’ignoranza non conoscendo la loro terra (loro si fa per dire), ma quelli di Sezze non sono da meno non rivendicando, non partecipando al confronto in atto. Sezze ha dato alla pianura la borghesia, le classi medie, ma ora si è chiusa. Rivendicare l’uomo a phi è dire a chi si pensa di radici idroponiche, guardate che qui c’erano querce. Sezze non deve dirsi prima, ma neanche sparire.

Ha preso la scena Domenico Guidi dall’opposizione di Bassiano. Sezze niente, senza orgoglio.

Davanti al genoma io avrei portato un uomo a phi gigantesco con la scritta “Questa è la vostra genesi”. Certo partendo da qui negavi la retorica della bonifica, negavi la dittatura culturale degli architetti, ma dicevi qualcosa. Sezze non finisce alla Storta, ma sta alla lottizzazione Cucchiarelli, alla case popolari, negli uffici, in ospedale, sta nei sindaci di Latina, nei presidenti della squadra di calcio, nei giocatori.

Sezze non finisce agli archi di San Lidano ma lì sfida Sermoneta per chi si tiene il santo.

In questa storia di Latina capitale italiana della cultura 2026, manca la cultura, ma manca pure Sezze che ha in alto, più in alto di tutti, la chiesa dei Gesuiti e sotto del “sapere” il resto.

Sarebbe stato bello candidare Latina con Sezze e non solo e portare lì l’uomo a phi e non un genoma dentro la tela di un geometra.

 

 

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