L’occhio di Gattino/ Quel silenzio d’amore di due fratelli
Questa è una storia personale, personalissima, di un amore grande, ma grande, solo che non se ne parla mai. Poi un giorno ritorna la storia e ti consola. La fratellanza, l’essere fratelli. Ed i fratelli sono gli esseri più eguali tra loro, più dei figli, più dei genitori.
La storia e’ di mio nonno, un uomo burbero, testardo, un uomo di altri tempi.
Uomo di palude, di solitudini infinite, uomo che tre parole sono troppe e due non ne ha mai pronunciate.
Un uomo che era difficile pensarlo con amore, eccezion fatta del nipote che ero io e mi chiamavo esattamente come lui, ma questa è un’altra storia.
Torniamo a noi, lui, nonno, si ammalò bloccato su una sedia, un uomo che non era stato fermo mai.
Doveva stare fermo, lui che non lo sapeva fare.
Fu allora che si manifestò un altro amore: la sorella, za Ndrina, si presentava puntuale alle due del pomeriggio, con nonna non correva buon sangue,. Le due donne si salutavano appena, Za Ndrina, dopo il cenno di saluto, si sedeva davanti al fratello.
I due non si dicevano nulla, nonno davanti a lei non bestemmiava, non si arrabbiava contro il destino ma stava lì davanti alla sorella di silenzioso rispetto rispettato
Ore ed ore, insieme, senza dirsi niente. Forse avevano un patto di reciproca vicinanza, non lo so. Forse, come mio padre disse a me: pensa a sorda, era il “contatto”, e c’era il reciproco “pensa a fratto”.
Za N’drina poi, si alzava, salutava e andava via. Al fratello un cenno della testa, ricambiato.
Il giorno dopo ricominciava. Nonna non si capacitava… Ma che v’e’ a fa?
Io li spiavo da sotto il tavolo dove avevo nascosto le mie macchinine e giocavo.
Li spiavo ma confermo che non si dicevano niente, non si sono mai detti niente.
Poi, oggi, potrei dirvi che i due si amavano, ma erano di una pasta tutta loro.
Ora trovo questo fare tenerissimo.
Nonno non disse mai in vita una sola parola contro la sorella, prima di restare fermo di tanto in tanto passava a salutarla ma sempre senza parole.
Nonno se ne andò, la pietà ebbe pietà di lui, la sorella venne, lo accompagno’, in silenzio.
Sono stato testimone di un grande amore, sapevano che con loro finiva il loro mondo un mondo dove per amarsi non servivano parole. Ora c’è tanta confusione.
Nella foto:
Il fratello e la sorella, Carlo Levi, 1925, Palazzo Lanfranchi Matera
Altri articoli
Pina Cochi commissario Lega a Sezze
“In bocca al lupo alla collega e amica Pina Cochi, nominata commissario della Lega nel comune di Sezze da parte...
La passione spiegata per conoscenza e l’amore mai sazio
Come mi spiegarono la passione. Fu una lezione strana di cui si incaricò mia nonna Pippa. Seriamente mi porto alla...
Espone Marco Pascarella
Il Gruppo Arte Libera, guidato dall'artista Tiziana Pietrobono, torna a proporre artisti dal marcato spessore culturale. Dopo un anno in...
Fernandez: investiamo nelle attività storiche
Nota assessore Lola Fernandez In qualità di Assessore alle Attività Produttive e allo Sviluppo Locale del Comune di Sezze, sono...
Lucidi a caccia di evasori
Nota del sindaco di Sezze I Il Comune di Sezze ha deciso di intensificare la sua lotta contro l'evasione fiscale,...
Don Anselmo e’ morto, il suo segno nella fede setina
Don Anselmo Mazzer e' morto ieri. È stato per quasi 30 anni l' anima della Chiesa setina, ha fatto da...