Nina Cafè, un piccolo bar messo all’angolo
Continua con il Nina Cafè di Arianna La Penna il nostro viaggio conoscitivo tra le realtà commerciali di Sezze. È un modo per dare loro voce, per conoscere il loro punto di vista, farci raccontare la realtà setina da dietro al bancone e comporre, attraverso i loro racconti, la realtà commerciale di un paese, Sezze, in crisi come tanti altri.
Nome: Arianna
Cognome: La Penna
Nome dell’Attività: Nina Cafè
Data di apertura: 31 ottobre 2019
Dove Siete: In pieno centro storico a Sezze, in via Orfanotrofio 21, accanto al Comune
Attività gestita individualmente? È un piccolo bar a gestione individuale; ogni tanto mi aiuta il mio compagno.
Com’era prima del Covid:
È una domanda cui mi resta difficile rispondere. Ho infatti aperto tre mesi prima della Pandemia. Questo mi ha messo ancora più in difficoltà perché nella fase iniziale mi sono ritrovata con il lockdown. Ho dovuto fare del mio meglio per continuare a tenere l’attività aperta e continuare a stare vicino ai clienti. A loro ho garantito un servizio di asporto e di consegna a casa gratuito per chi non poteva uscire di casa. Sempre con il sorriso anche se c’erano le mascherine
Com’è stato dopo il Covid::
Finalmente si è rivista la luce. Siamo tornati a lavorare meglio e con più serenità. Purtroppo per poco. Dopo pochi mesi è arrivata la crisi economica e per noi è forse un problema ancora più grande della Pandemia. Gli aumenti dei costi dei beni primari e insieme l’aumento delle bollette energetiche, ci mette all’angolo.
Com’è oggi:
Ad oggi si va avanti, si lavora per pagare le tasse e le bollette. Se ciò non bastasse, i lavori di rifacimento del manto stradale di via Diaz, con la chiusura della strada, ci ha finito di distruggere. Mi rendo conto che era un lavoro da fare e non più rimandabile, ma ciò ci penalizza pesantemente.
Mai pensato di ingrandirti:
No, è un piccolo bar e mi piace così.
Mai pensato di chiudere:
No, non ho mai pensato di chiudere visto che sono da sempre una persona che non si arrende facilmente. Certo, devo ringraziare la mia famiglia che mi è stata accanto e mi supporta.
Fossi Ministro, che legge faresti per aiutare i commercianti come te:
Fossi stato Ministro, avrei cominciato a fare qualcosa in più già durante la fase più acuta del Covid. Avrei infatti emesso un provvedimento per esentare i commercianti dal pagamento dei contributi. Sarebbe stato un bell’aiuto. Ad oggi gli aiuti emessi dal Governo sono calibrati più per le grandi imprese che no alle piccole attività come la mia. Il vero aiuto non è quello di dare ogni tanto dei bonus, ma abbassare i costi fissi come la percentuale dell’iva sui prodotti.

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