Suor Maria Valenza Marchionne

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Anche oggi voglio raccontarvi di donne. Troppe volte sono perseguitate solo perché provano a scavalcare i confini dell’idea tradizionale di famiglia, di maternità, di coppia. Punite perché disobbedienti  alle regole di una società rigidamente gerarchizzata.

Accade oggi così come in passato.

Qualche giorno fa ho riletto con piacere un libro, opera di due donne setine che stimo molto.

“PER SANTITÀ FINTA IN SOMMO GRADO – Maria Valenza Marchionne tra ricerca storica e scrittura teatrale” di Lucia Viglianti e Marina Tufo.

Questo lavoro, frutto di una lunga ricerca storica, racconta il processo ad un’altra setina, Suor Maria Valenza Marchionne.

Sorella minore di colui che sarebbe diventato San Carlo da Sezze, anche Suor Maria Valenza era evidentemente di origini popolane. Crebbe in un ambiente fortemente caratterizzato dal francescanesimo e con il fratello condivise gli anni dell’impegno verso gli ultimi.

Dopo la morte del fratello avvenuta nel 1670, venne mandata a Sezze come badessa del convento delle Clarisse di Santa Chiara. Proprio lei, una suora francescana, addirittura diventata badessa nel paese dove era nata, malgrado le sue umili origini.

Fu così che Suor Maria Valenza, che evidentemente non aveva i giusti “requisiti” di nascita, si trovò schiacciata tra il giudizio dei paesani (o forse più delle paesane) e lo scontro tra Francescani e Gesuiti.

In quel periodo “la contrapposizione”  tra questi due ordini religiosi era forte e il fratello della Suora (anch’egli francescano) era in odore di santità.

La  beatificazione avvenne però nel 1882, mentre Giovanni XXIII canonizzò San Carlo solo il 12 aprile 1959. Notevoli ritardi dovuti anche (e soprattutto) alle accuse rivolte a Suor Maria Valenza.

Una pedina inconsapevole in un gioco molto più grande di lei. L’Inquisizione le rivolse accuse turpi e infamanti. Vanagloria e pretesa di santità, portarono al processo che si concluse nel 1703 con l’abiura e la condanna a 10 anni di carcere per quietismo depravato.

L’opera era compiuta. La donna francescana che aveva osato diventare, da umile popolana, badessa del convento del suo luogo di origine, era definitivamente screditata.

(…e il processo di beatificazione di San Carlo rallentato)

Una storia amara, antica e moderna al tempo stesso.

Ancora oggi, nonostante gli innegabili progressi compiuti sul terreno della parità dei diritti di genere, sembra ancora tristemente lontano il giorno in cui le donne possano occupare il posto che compete loro nella società.

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About Post Author

Manuela Fantauzzi

Igienista Dentale e Life & Business Coach. Da sempre appassionata di storia e politiche sociali, con la passione del racconto. Vice presidente dell'Associazione SETIAM, ho la visione di una società non prigioniera del presente, ma che progetti il futuro avendo al tempo stesso memoria del passato. Sezze ha una lunga storia e una forte identità che devono rappresentare il motore per il suo sviluppo.
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