Dissequestrato il campo di Canapa; non è droga
Tanto rumore per nulla. Dopo la ridondanza mediatica della notizia del sequestro, chissà se avrà lo stesso risalto la notizia speculare dell’avvenuto dissequestro della coltivazione di canapa in territorio di Sezze.
La Dottoressa Daria Monsurrò, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Latina, la stessa che aveva emesso lo scorso 11 ottobre il decreto di perquisizione e di sequestro poi eseguito dal Nucleo Operativo della Guardia di Finanza di Latina, ha firmato il provvedimento di dissequestro del terreno coltivato a canapa sativa, sequestrato precedentemente. Dopo gli approfondimenti condotti sulla canapa prelevata, è risultato tutto in regola con quanto contenuto nelle certificazioni esibite dal titolare e soprattutto con i parametri previsti dall’attuale legge in materia.
La notizia del sequestro
Nei giorni scorsi, come detto, aveva fatto un gran rumore la notizia del sequestro di una estesa piantagione nel territorio pontino di circa 800 piante di canapa indiana.
Le Fiamme Gialle, a seguito di segnalazioni, avevano appurato con successive attività di perlustrazione e appostamento l’esistenza della piantagione, coltivata a cielo aperto su un terreno agricolo di circa 1.200 metri quadrati ubicato lungo la strada.
Una volta scoperta l’area, le indagini si sono concentrate sulla verifica della corrispondenza tra quanto risultava dalle certificazioni esibite, apparentemente attestanti l’utilizzo di semi piantati per la coltivazione della canapa sativa light, consentita dalla legge e la situazione reale. I
Lo stesso comunicato riportava di risultati di specifici test di laboratorio condotti sulle piante, che evidenziavano un valore del principio attivo THC di gran lunga superiore ai limiti legali previsti dalla L. n. 242/2016.
Su tale base i militari avevano proceduto al sequestro dell’intera piantagione, del materiale necessario per il confezionamento (bilancini di precisione e bustine trasparenti), rinvenuto durante la perquisizione, nonché della documentazione amministrativa esibita per sostenere la regolarità dell’attività svolta.
La svolta opposta e il dissequestro
Documentazione che è però risultata regolare agli approfondimenti seguiti al sequestro così come le contro analisi hanno confermato la regolarità di tutti i valori riscontrati.
Stesso copione di tanti altri casi similari in tutta Italia, paese che negli anni 50 erano tra i maggiori produttori mondiali di Canapa ma che poi ha cancellato a zero quella tradizione in seguito alla cosiddetta Legge Cossiga del 1975 contro gli stupefacenti che equiparava anche la canapa legale alla droga.
Una legge che ha precluso la possibilità all’Italia nel progredire nell’utilizzo di una risorsa preziosa in più ambiti. La canapa infatti costituisce una risorsa in campo alimentare, tessile, farmaceutico, edilizio, della carta e dell’automobile (la prima auto creata da Henry Ford negli anni 20 negli USA, aveva la carrozzeria in resina di Canapa).

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Luca Morazzano
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