Se ne andato Giannino Carosio…. Campione
Sembrava essere come Sezze… come i sassi delle mura di Sezze, eterno. Ironico, autoironico, teneva scena. Per tutti era “Campione”. Il campione è quello capace di tramezzare un appartamento così velocemente da lasciarci dentro pure la betoniera. Il fatto era esilarante ma lo era ancor di più la “presenza scenica”: parlava, poi muoveva le mani, poi la faccia si faceva sintonia con il racconto che era una iperbole dialettica. Tutto diventava narrazione da Barone di Munchausen, da esagerazione, roba che solo chi ha indossato il bar di paese, di periferia può capire. E’ morto oggi pomeriggio.
A Sezze i soprannomi si danno come danno i nomi gli indiani d’America: era Carosio perchè parlava più della radio al calcio minuto per minuto, era Campione perchè ogni cosa era oltre il possibile, oltre l’umana possibilità. Giannino Carosio era quella Sezze così minuta da essere grandissima, identitaria, unica, sociale. Quella Sezze che viveva collettiva in piazza, davanti al bar.
Per l’anagrafe era Giovanni Ciarlo, aveva 79 anni, per tutti era Campione, ha vissuto da unico e riusciva a ribaltare le situazione di chi non capendo faceva il saccente e lui li prendeva per i fondelli rendendo pan per focaccia.
Vedete per chi è andato via personaggi che hanno personalità come Campione sono il ponte con i ricordi e l’idea di appartenere a questo posto che non è case, strade, chiese ma pieno di una umanità differente, una umanità dove ci sono campioni e ciascuno era se stesso e con gli altri anche più di quello.
Ciao Campione
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