La storia del bacarozzo indeciso: “mi sa che esco”
Siamo cresciuti con le fiabe, ci hanno educato e fatto diventare grandi. Io ne ho ritrovata una, non era ne perduta, ne cercata era passata. Ma siccome è uscita la racconto per fare di conto in tempi certi la storia racconta dell’incertezza, della prudenza e della sfortuna di nascere bacarozzi innocui ma brutti da dover temere il “grande piede” che è paura insensata che ci fa essere cattivi, crudeli ma non giusti.
Un bacarozzo bello cicciotto viveva sotto il lavandino di una casa di signori, ma anche il suo amico che stava da basso in casa di servi non aveva vita migliore. Si faceva sera, le luci del giorno erano senza sole, quelle degli uomini “uccise” dal sonno. Il bacarozzo si guardò intorno, tirò fuori il capo si guardo davanti, in alto, in basso, a destra e a sinistra… attentamente, una volta e tornò indietro, due volte e fece lo stesso alla terza avanzò deciso “mi sa che esco”. Ardimentoso mise le zampe fuori dal buco ma… se il grande piede fosse di lì intorno? “Mi sa che non esco”. Lesto tornò indietro, certo fece una cosa non da cuor di leone ma meglio vile che morto. Il grande piede era tremendo, schiacciava tutto con il gusto di non aver pietà.
Ma la notte si faceva curiosa e il bacarozzo ritentò la sorte questa volta con carte migliori. Antenne fuori, occhi aperti, fiuto affinatissimo e… “mi sa che esco”. Nulla poteva impedire la sortita, un salto ed è fuori in cucina… dio mio che freddo. “Mi sa che non esco” e fece un balzo triplo carpiato al contrario, tornado nella tana. Del grande piede non c’era ombra, ma fermo era il ricordo.
Il bacarozzo tentò altre volte la sorte, ma mai fece sortita. Campò il tempo di non morire, vivendo con l’illusione di un viaggio da ardito nella cucina, che non fece mai.
Del grande piede nulla si seppe mai, ma restò la leggenda di un bacarozzo che decise “mi sa che esco”, non uscendo mai coerente con la scelta “mi sa che non esco”
Altri articoli
Sezze: “Alla scoperta del nostro territorio”, passeggiate e Bibliocaravan in città
(nota organizzatori) La Libera Università della Terra e dei Popoli APS e Matutateatro annunciano con entusiasmo l’avvio di un'iniziativa speciale:...
Anfiteatro, la Regione ci mette altri soldi
(Nota del Comune di Sezze) Con propria delibera la giunta regionale del Lazio ha inserito il completamento del Teatro...
Il senso di gennaio
Le notti di gennaio sono inverno senza speranza, fredde che si trema ma hanno un loro aspetto singolare. Sono notti...
L’Epifania rossa di Roccagorga
Il 6 gennaio del 1913, Roccagorga si svegliò sotto un cielo gelido, un cielo che non avrebbe mai dimenticato....
Il presepe vivente di Fossanova
Dal 26 dicembre, l'Abbazia di Fossanova ha organizzato, all'interno del chiostro, il tradizionale Presepe Vivente. Più di 900 visitatori hanno...
Le minacce a Daniele e la parte di Daniele
Non entro nel merito di quel che Daniele Piccinella ha detto, ma neanche su come lo ha detto Entro nel...