La donna che legge i fondi di caffè
Leggono i fondi di caffè le donne che hanno il futuro nelle viscere. Il caffè lascia traccia nera, ma non scrittura con le figure o con alfabeto. Ma traccia.
Cosa vuol dire, che storia raccontare. Il caffè è denso, da bere. Lascia l’aroma se bevuto. Poi una traccia.
Lei lo guardò berlo per l’auspicio, attese la fine e… iniziò il divinar responso. Gli uomini sono misteri, gli uomini sono enigmi, gli uomini sono bimbi condannati a farsi altro.
Lei trovava quell’auspicio di difficile lettura eppure ne aveva letti di domani, eppure sapeva leggere anche i sogni. Imbattibile per gli incubi.
Ma questo fondo di caffè era una via, che non aveva partenza non aveva traguardo, ma traccia. Mentre leggeva brividava quella storia che leggeva. Si erano presentati marinai, uomini che avevano combattuto mille guerre, eroi, anche preti di 1000 modi di pregare dio. Quel fondo non diceva questo, senza spade, senza eccezionale inumanità. Era una traccia che lei, che doveva leggere responso, si sentiva nello stesso viaggio, come tuffata nella tazzina.
Lui rimaneva freddo ma così intenso.
Doveva dire, ma cosa dire. Quell’uomo venuto li chiedere di domani, la teneva ferma a questo preciso istante.
Osò dire di una vita… breve, poi capì che non aveva senso il breve o il lungo, ma contava la presenza. Abbasso gli occhi, per evitare di incontrarli di nuovo. Tornata a guardare il medesimo guardare.
No, per carità no. Chiese a lui: un altro caffè, così non so divinare responso, Lui disse si e fu un’altra storia. Che strano neanche il caffè aveva compreso che non si puo’ dire tutto in un minuto, eppure tutto accade ogni minuto.
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