Caro Lillo (Lucidi) ti scrivo ma tu non te voi fa scrive

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Essere setini fuori Sezze è dolore, abbiamo nostalgie che chi è rimasto non può capire. Si amano i propri amori anche se non ricambiati.

Mi chiamano, da setino a setino, per chiedermi: ma come facciamo a mandare una lettera al sindaco di Sezze, Lidano Lucidi?

Io tronfio dico: ci penso io. E chiamo il sindaco medesimo per farmi dare un recapito, il sindaco non mi risponde. Ora si chiama Lidano e questo mi rende tollerante, ma insomma ci rimango male.

Aggiro l’ostacolo e chiamo un mio amico “comunardo”, ma non un amico così ma uno che siamo fratelli, che mi indirizza al protocollo. Tronfio mando l’indirizzo, ma niente da errore.

Chiamo, per solidarietà di nome, Lidano Caldarozzi, cresciuto insieme in quelle nostre lande, anche lui mi indirizza. Niente, sempre errore

Cerco di passare all’estero e coinvolgo Daniele Piccinella, consigliere di maggioranza eretico e non setino residente a Sezze. Lui si fa in quattro, ma ogni indirizzo che mi fornisce da a chi lo usa un ben servito con la scritta errore.

Sono consapevole della figurazzuia, mi vergogno un poco. In questo momento vorrei chiamarmi Ugo, Ludovico, Antonio.

Caro Lidano chiedere è diritto, come scrivere, ma rispondere è cortesia.

Abbiamo fatto una brutta figura, ma brutta e credo che San Lidano non la merita, Sezze manco.

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