I Carabinieri e la bella Sezze
Beh, non siamo gente di legge su queste colline che guardano il piano e poi il mare.
Quando mia sorella Alessandra si presentò da mio padre informandolo: papà ho vinto il concorso… Mio padre ebbe il sospetto che c’era qualcosa che non andava e di rimando: ma che concorso?
Lei sapeva che sarebbe stato difficile da dire a lui, cercava di omettere la natura del concorso. Ma lui era incalzante: se potaria sapè che concorso sarischi vinto?
Alessandra rispose: in polizia
Papà sbianca, si siede e resta muto per un poco poi… “ma nu non stamo co le guardie”. Ne guadagnai io, con me non parlava più da quando aveva scoperto che era socialista e non comunista come lui, ma meglio socialista che guardia.
Qui la legge si crea nel giusto del momento, per secoli abbiamo dovuto fregare i preti che, per noi, i piemontesi sono dilettanti.
Eppure leggo su Mondoreale un pezzo breve, a firma di Francesca Leonoro, con una foto di carabinieri che da Sezze guardano il piano con il Circeo lontano. Ci hanno omaggiato, hanno reso giustizia alla nostra bellezza i carabinieri che sono una delle poche istituzioni serie di questo paese. Li rispetto perchè l’8 settembre quando scapparono “quasi” tutti, loro non erano tra quei quasi e restarono a difendere la propria gente nelle stazioni, soli, soli con il loro dovere. Resto sovversivo, ma ricordo anche l’onore di chi ne ha, ed il loro Re fuggiva.
La foto è bella, la scelta dei carabinieri di pubblicarla per tutta l’Italia è bella. E anche papà sarebbe stato orgoglioso.
Ps: ho fatto il militare nei granatieri di Sardegna il cui motto è “a me le guardie”

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