Rammoro… uccidere il sole, a Sezze parliamo egizio
Ho una interlocuzione con Lidano Berti, Lillo la Scafarola, di cui segnalo, su queste colonne, il ruolo di cultore del setino, ma non solo come lingua (e già sarebbe tanto) ma come difensore della cultura contadina che lo sottende. Il setino come lingua muore perché è morta la società contadina che lo aveva elaborato in ragione dei suoi bisogni.
Mi chiede una ragazza, per altro originaria di Sezze: ma rammoro che significa?
Non avevo di certo pensato che questa parola andava spiegata, perché per me era per se e basta. Lillo La Scafarola la usa tutte le sere per dire che sta per andare a dormire, che è tempo di dormire e bisogna fare buio.
Non sono studioso di etimologia, ma gioco con gli incroci e gli inganni di ogni cosa anche della lingua, usando la lingua, le parole
La parola significa: faccio buio.
Possiamo tagliarla in due Ra e moro. Ra.
Cominciamo da Ra.
Ra, noto anche nella forma Rê oppure Rha , è una divinità egizia appartenente alla religione dell’antico Egitto: re sole
Quindi rammoro e far morire il sole, la luce e passare dal mondo della vita al mondo del sonno così vicino alla morte se non fosse per i sogni.
Sedimenti umani di storie che non hanno tempo, o solo la fantasia, mia, di uno che ha deciso di godersi il tempo. E mi immagino un sacerdote che davanti ad un faraone a porta Pascibella onora Ra nella certezza che se Ra muore, rammore, dopo 8 ore risorge e questo pure ricorda qualcosa.
Lillo non ti fermare, a parte il nome bellissimo, conosci i segni del sole e del buio.
PS: ATTENZIONE; NOTA PER GLI INTELLETTUALI E MILITANTI
Voi critici, voi personaggi austeri, militanti severi, chiedo scusa a vossìa
Però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia
Francesco Guccini, L’avvelenata
Questo testo nuoce gravemente alla salute a chi ci capisce. E’ un gioco di parole, è verosimile, è simile al vero è nello spirito setino di dire grosse per pensare fino. Non vuole mostrare né mostrarsi, vuole incuriosire il che mi par già tanto
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