Rifao i campo d’aviazione, ma agli cinema (il docufilm di Flavio Cammerano il sogno di Icaro)

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Beh, la memoria mi fa difetto, poi a me la nostalgia per una età dell’oro che invece era incubo profondo e malvagio non l’ho mai avuta. Ma? Il campo di aviazione di Sezze era un posto dove venivano bene i carciofi, un posto di mite agricoltura. Sapete Sir Winston Leonard Spencer Churchill degli italiani diceva che perdevano le guerre come partite di calcio e le partite di calcio come guerre. Noi le guerre non le combattiamo le rimuoviamo per descrivere quel che nessuno può essere brava gente.

Leggevo di piloti americani contri io giapponesi nei fumeti, ogni tanto qualche tedesco, gli italiani mai.

Ma perchè si chiama campo di aviazione? Me lo spiegò mio padre che lì gli aerei li aveva visti, si ma non gli aerei a motore ma gli alianti. Era un campo per alianti, per il volo a vela. Finita la guerra un paese sconfitto doveva “cancellare” la memoria, come se non fossimo mai stati.

Ora con un documentario di Flavio Cammerano la storia di quel campo di aviazione torna, riemerge con un documentario a 100 anni dalla fondazione dell’aeronautica militare. Memorie di un tempo in cui gli italiani si fecero “trasvolatori”, vincitori di coppe internazionali di record di volo. Italo Balbo saltava da qui ed era a New York, a Rio De Janeiro, tempi in cui gli aerei li progettava, e che aerei, un ingegnere di Cori, Alessandro Marchetti. Un tempo in cui a Latina, allora si chiamava in altro modo, c’era un aeroporto. E qui anche l’arte era “aviatrice” con gli eropittori che dipingevano tutto dall’alto.

Insomma è un documentario su un pezzo di noi, che magari sta dentro, un sogno alla Icaro

IL DOCUFILM

 Una storia che torna d’attualità grazie al documentario, firmato da Flavio Cammerano, “I Custodi del Tempo Inseguendo il Sogno di Icaro”. 43 minuti durante i quali si racconta un pezzo di storia sconosciuto ai più, ma che ebbe una grande importanza negli anni 20 per poi sparire quasi del tutto dopo la guerra.

Flavio Cammerano come già nel precedente docufilm “I Custodi del Tempo Dalla Palude al Novantesimo” che ha ideato scritto diretto e realizzato in occasione dei novanta anni della città di Latina, questa volta in occasione del Centenario dell’Arma Azzurra, ha voluto raccontare di una realtà in ambito Aeronautico esistita quasi 100 anni fa, quando molti giovani lo frequentavano cullando il sogno di poter volare. La realizzazione dell’opera è avvenuta grazie alla collaborazione di una mini troupe pontina composta da Tamara Garolla, Kevin Cervoni Reiter, Mario Valle e Maurizio Luffarelli; Ilaria Barbiero nel ruolo di intervistatrice e la studentessa in bicicletta Elisa Cervelloni che ha già partecipato al precedente progetto di Flavio Cammerano.

 

 

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