Il calcio e la tifoseria
Con i mondiali 2022 molti si saranno accorti che, anche involontariamente, si finisce sempre per tifare una squadra piuttosto che un’altra. Ma perché ciò accade? E perché ci interessiamo tanto a questo sport?
Il calcio nelle nostre vite
Molti studiosi hanno affermato che la fede calcistica è qualcosa che va oltre il razionale e, pur non avendo effetti sulla vita di ognuno, non è insolito vedere i tifosi piangere o gioire, a seconda dei risultati della propria squadra. La squadra del cuore è spesso ereditata dalla famiglia, condivisa con gli amici o semplicemente frutto di una simpatia per un giocatore. Laziali e romanisti, juventini e interisti sono solo alcuni dei tifosi più diffusi, ai quali si aggiungono quelli delle squadre locali.
La stessa VIS a Sezze, con i suoi colori (rosso e blu), è molto amata, non solo da allievi e genitori, ma anche dalla cittadinanza stessa. Forse è proprio il senso di unità con gli altri, di condividere emozioni con le persone che amiamo, che ci spinge a tifare così intensamente.

Lo sport che unisce
Croazia-Argentina e Francia-Marocco: queste sono le partite che si giocheranno questa settimana e da cui avremo le squadre finaliste di questi mondiali. L’Italia, pur non essendosi classificata, ha seguito molto attentamente questi mondiali e, in particolare tra i giovani, ognuno ha una sua preferenza, ancora una volta una sua squadra del cuore, anche se provvisoria, che vorrebbe vedere sul podio.
Molto sentita, anche nel nostro territorio poi, la gioia della tifoseria straniera, alla quale si sono uniti diversi italiani. A dimostrazione, quindi, che lo sport può fare molto, può persino unire e far gioire insieme due culture, come accaduto a Parigi sabato scorso.


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