I Sindaci sposano la proposta di Setiam
Nell’incantevole atmosfera dell’Auditorium San Michele Arcangelo si è tenuto il primo incontro dei Sindaci per la Pace. Sezze è tornata a tracciare indirizzi politici. I Sindaci sposano la proposta di Setiam per la pace: elaborare un documento da far sottoscrivere a tutti i Sindaci europei al fine di stimolare la ripresa di una iniziativa diplomatica. Nel convegno organizzato da Setiam, la neonata associazione politica culturale setina, con il patrocinio della Fondazione La Pira, è decollato l’ambizioso progetto di coinvolgere i Sindaci europei. Il fine è di concretizzare il pensiero di Giorgio La Pira: “Le città possono e devono diventare soggetti creatori della civiltà nuova dell’Europa e del mondo”.
La guerra ha evidenziato le fragilità sociali e ambientali della società
I lavori sono stati introdotti da Paola Di Veroli, presidente dell’associazione Setiam, che ha sottolineato la necessità di riprendere l’idea di Giorgio La Pira di essere tutti costruttori di Pace in un contesto molto più complesso dell’epoca della guerra fredda nella quale agiva il Sindaco Santo. La nostra epoca è dominata dall’economia globale e dalle sue interconnessioni in tutti gli ambiti. Da società caratterizzate da una pluralità di fragilità sociali e ambientali che il conflitto russo ucraino ha messo a nudo. Di colpo abbiamo compreso la debolezza dei nostri sistemi completamente dipendenti sia sul piano energetico che alimentare e conseguentemente sul piano sociale.
Le dinamiche del conflitto e la “carne viva” delle amministrazioni
Presenti il Sindaco di Latina Damiano Coletta, di Maenza Claudio Sperduti, di Sezze Lidano Lucidi, di Pontinia Eligio Tombolillo. Il primo intervento è del Presidente della Compagnia dei Lepini. Quirino Briganti, già Sindaco di Carpineto per 20 anni, ha ripercorso le dinamiche e le cause del conflitto. Si è focalizzato sulle ripercussioni provocate sulle amministrazione dei Comuni, sulla nostra vita quotidiana che appaiono niente se paragonate alla drammaticità delle situazioni vissute da chi ha la guerra in casa. Mentre Lucidi ha fornito nozioni di geopolitica, Sperduti si è addentrato nella “carne viva” dei problemi e delle difficoltà che la guerra porta dentro le case dei nostri concittadini ampliando drammaticamente le fasce di povertà. Con la puntuale regia di Alessandro Di Norma che ha ricordato vari anedotti storici il convegno si è dipanato piacevolmente.
Coletta emoziona e i Sindaci sposano la proposta di Setiam per la Pace
Con un intervento emozionale, e al contempo concreto, è stato il Sindaco di Latina a spingersi in avanti. Damiano Coletta raccoglie l’invito di Setiam di far partire, nel mare magnum dello scetticismo e della rassegnazione, un input che muova la diplomazia italiana che sia in grado di coagulare la diplomazia europea che avvii la diplomazia planetaria. E’ Coletta, salito per la prima volta a Sezze per parlare di politica, a chiedere esplicitamente di elaborare un documento da sottoporre a tutti i Sindaci italiani ed europei, da inviare al Parlamento Europeo affinchè si rannodino i fili della diplomazia. Di seguito Eligio Tombolillo ha sottolineato che il clamore e l’importanza riconosciuti a questo conflitto non deve essere legato al ruolo che l’Ucraina riveste nello scacchiere internazionale.
Tutte le guerre hanno la stessa faccia e producono gli stessi disastri
Tombolillo amplia l’orizzonte della riflessione a tutti i conflitti che insistono nel mondo. Con l’intervento del Sindaco di Pontinia, i Sindaci sposano la proposta di Setiam per la pace perchè tutte le guerre devono terminare, tutti i bambini devono essere preservati dal terrore delle guerre, tutti i conflitti producono morte e distruzione. E, con il consenso di tutti i presenti, e sostenuto dal caloroso applauso della vasta e attenta platea, affida d’imperio alla Di Veroli e a Coletta l’onere di definire un documento da far sottoscrivere a tutti i Sindaci per promuovere una vasta e articolata iniziativa in grado di smuovere le coscienze dinanzi alla quotidiana drammaticità dei morti.
Le città non hanno eserciti e vivono di pace
L’incontro è stato concluso da Filippo Cannizzo, filosofo e scrittore, cultore delle bellezze dell’Italia e della gentilezza dell’animo umano.
Sindaci e pace: binomio che in queste settimane in cui tutti i media ci portano in casa le drammatiche immagini delle città dell’Ucraina distrutte ci riporta alla mente, come opportunamente suggerito da Setiam, le parole di Giorgio La Pira secondo cui “le città non hanno eserciti e non costruiscono muri. Le città sono per la pace e vivono di pace!” La domanda di pacifica convivenza si fa sempre più pressante in questi
giorni così dolorosi, e con essa il bisogno di intensificare la cultura dell’incontro e del dialogo, la promozione di processi e percorsi propedeutici alla cultura della pace – come quello avviato da Setiam. Si tratta di un appello che richiama tutte e tutti al dovere di essere costruttori di pace, a partire dai valori della bellezza e della gentilezza, perchè – come le città – la pace va costruita mattone dopo mattone, giorno dopo giorno, persona dopo persona.
I Sindaci sposano la proposta di Setiam e Sezze si riscopre capitale
Sono stati trattenuti nei rispettivi consigli comunali per l’approvazione dei bilanci di previsione, che hanno richiesto discussioni più ampie di quanto preventivato, il Sindaco di Cori Mauro De Lillis, e la Sindaca di Sermoneta Pina Giovannoli. Entrambi hanno comunque comunicato la condivisione delle conclusioni assunte dal convegno e assicurato il loro impegno.
I Sindaci sposano la proposta di Setiam e per un giorno Sezze si è riscoperta capitale di cultura e pace e in grado di costruire azione politica, diventando politicamente propulsiva e non ripetitore delle politiche che vengono da partiti consunti. Setiam ha adesso l’onere di cesellare un documento in grado di raccogliere il più ampio consenso dei Sindaci e al contempo di smuovere le anime e le menti della diplomazia contro l’appiattimento delle coscienze indotte dalla abitudine ai morti e ai disastri giornalieri prodotti da tutti i conflitti mondiali. Un impegno naturale per una associazione che nasce per affermare e anteporre i crismi della bellezza e della gentilezza ai disastri della cattiveria.
Di seguito la base del documento
Gli amministratori devono affermare il principio della diplomazia
La guerra è inadeguata. Il negoziato è inevitabile. La morte è inaccettabile. Le mancanze sono incolmabili. Gli amministratori delle Città devono muoversi in prima persona per evitare i conflitti e affermare il principio della diplomazia.
Vogliamo fornire un contributo per rafforzare le iniziative della diplomazia italiana al fine di coagulare la diplomazia europea per smuovere la diplomazia planetaria. L’invasione da parte della Federazione Russa di uno stato sovrano è inaccettabile; l’Ucraina ha il diritto di difendersi e preservare la propria integrità territoriale ma la guerra resta inadeguata a risolvere qualsiasi controversia e va abolita dal vocabolario della lingua moderna. Le città, come diceva La Pira, possono diventare “soggetti creatori della civiltà nuova dell’Europa e del mondo”.
Serve far crescere e sviluppare una pluralità di attività diplomatiche
L’auspicio è che il nostro appello sia raccolto dall’Associazione dei Sindaci per la Pace per una iniziativa più ampia che abbia lo scopo di far crescere e sviluppare una pluralità di attività diplomatiche in grado di acquisire un vasto appoggio mediatico, il sostegno dei parlamenti europei, che coinvolga finanche i premi Nobel per la Pace.
L’inadeguatezza della guerra a risolvere i conflitti e l’inevitabilità del negoziato devono stimolare e governare la fratellanza dei popoli.
La dicotomia tra la distruzione e la millenaria fioritura della Terra
“I teoremi sono due: in un versante c’è la distruzione della Terra e dell’intera famiglia dei popoli, il suicidio planetario. Nell’altro versante c’è la millenaria fioritura della Terra e dell’intera umanità che la abita. Fioritura carica di pace, di civiltà, di fraternità e di bellezza, la fioritura messianica dei mille anni intravista da Isaia, da Ezechiele e da san Giovanni. I popoli di tutta la Terra e le loro guide politiche e culturali sono oggi chiamati a fare questa suprema e irrecusabile scelta. Tertium non datur» (Papa Francesco).
Con questo monito di Giorgio La Pira rilanciato da Papa Francesco, può e deve partire una iniziativa più ampia che coinvolga tutti gli amministratori, nella consapevolezza che la pace è irrinunciabile per la costruzione di una buona politica al servizio del cittadino.
Rinaldo Ceccano
Articolo ripubblicato dal magazine Poster – del 02/06/2022
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