“Mille Papaveri Rossi”
Nella giornata del 25 Aprile, nella piccola arena del centro sociale “U. Calabresi”, si è svolta la manifestazione “Mille papaveri rossi”, organizzata dalla sezione A.N.P.I di Sezze.
Una data storica, che ha segnato l’inizio della strada che condusse gli Italiani a scegliere la Repubblica nel referendum del 2 giugno 1946 e poi alla proclamazione, nel 1948, della Costituzione Repubblicana. Un percorso che è alla base dell’unità nazionale e della democrazia, nel quale i valori della Resistenza, i valori Repubblicani e Democratici sono indissolubilmente legati.
La sezione A.N.P.I. di Sezze ha voluto celebrare il 25 Aprile all’insegna dell’unità.

Ciò che siamo oggi, nasce inevitabilmente da quel momento di portata storica che ci unisce tutti, proprio perché proprietà di ciascuno ed appannaggio di nessuno.
Il Presidente Giancarlo Loffarelli ha aperto la manifestazione. Nel suo discorso di benvenuto, ha voluto ricordare come l’antifascismo e la lotta di Resistenza, abbiano rappresentato da sempre una pluralità di posizioni. Dai liberali ai socialisti, dagli azionisti ai cattolici, dai conservatori ai comunisti, fino ai monarchici.
Partigiani distinti per il colore del loro fazzoletto ma uniti nei valori antifascisti.
Il 25 Aprile non riguarda solo una parte degli Italiani. Anime diverse lo hanno realizzato affinché tutti noi oggi potessimo avere una grande opportunità. La possibilità di vivere in una Nazione che ripudia e condanna ogni forma di odio per il diverso, ogni discriminazione.
Una data che non ha colore né appartenenza politica.
Quest’anno, la sezione di Sezze, ha voluto ricordare anche il ruolo che molte donne hanno avuto nella Resistenza, omaggiandone la memoria con letture al femminile. Le azioni ed il sacrificio di molte, contribuirono ad aprire la strada ad una partecipazione delle donne alla vita politica della nostra Repubblica.

Tra una lettura e l’altra, il pomeriggio ha visto esibirsi diversi artisti: i Canusia, Marcello De Dominicis e Alessandro Loreti, Chiazzetta, Simone Sabatino, Legittimo Brigantaggio.

Il senso di questa celebrazione potrebbe apparire a qualcuno come un attaccamento al passato. Quasi un mero esercizio di memoria, il ricordo lontano di eventi a più di settant’anni dal loro accadimento.
In questi giorni difficili invece, il 25 Aprile assume un significato attualissimo. Dalla Resistenza non abbiamo ereditato la guerra partigiana in sé. Abbiamo ereditato la libertà conquistata e la Costituzione antifascista che la incarna, a tutela delle minoranze, delle diversità e della Pace.
…a tutti noi il dovere di esserne garanti.
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