Dare valore al territorio Sezze e la sua identità come possiamo definirla?

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L’identità del territorio di Sezze come possiamo definirla? cosa si sta facendo per dare valore al territorio? A quali bandi di finanziamento privati e pubblico stanno partecipando? Quale ruolo svolge l’amministrazione comunale per incrementare le iniziative che creano valore ed entrate finanziarie? Sono domande che pongo alla politica locale ed a chi guida l’Amministrazione Comunale.

La valorizzazione del territorio, è un concetto complesso e abusato spesso. Per essere competitivi ed attrarre i turisti si tende a ragionare e parlare del “dare valore” al territorio, ma come lo si fà? Quali sono le iniziative dirette della pubblica amministrazione e quali sono le iniziative a supporto di privati, imprese ed associazioni?

Domande semplici dove le risposte sono molteplici. Queste si legano all’idea di Paese, alla sua struttura urbanistica, alla sua linfa culturale, alla tutela del suo centro storico. Ciò deve servire alla creazione di un suo modello di integrazione culturale per coloro che ne eleggono domicilio.

La comunità, la cultura, le tradizioni, gli usi e costumi, l’arte, le aree archeologiche, l’esperienza, la gastronomia, gli stili di vita, gli enti locali, le associazioni, le imprese, le infrastrutture, i servizi e l’ambiente rappresentano il territorio nella sua realtà, nella sua totalità, nella sua essenza.

Dare valore al territorio quindi non deve essere solamente concentrato sulla risorsa ambientale “la mappa”. Ma l’impegno deve riguardare l’insieme degli elementi che uniti conferiscono l’identità del territorio.

Sezze ed il suo patrimonio immobiliare.

Sezze il suo patrimonio immobiliare abitativo fatto di palazzi storici, con annessi giardini e pertinenze, conventi e chiese che non si valorizzano.

Da cosa è afflitto? dal solo disinteresse e incapacità di guida ed indirizzo delle amministrazioni? o vi indifferenza dell’iniziativa privata motivata dalla scarsa conoscenza e dal disinteresse per la loro valorizzazione?

Quali sono gli interventi di valorizzazione delle dimore, ville, complessi e aree architettoniche, parchi e giardini di valore storico e culturale in base alla legge regionale 8 del 20 giugno 2016 che l’amministrazione comunale intende portare avanti e partecipare così ai bandi di finanziamento messi a disposizione dalla Regione Lazio o dal PNRR?

Come dare valore al territorio della Pianura Setina; il Tempio di Giunone Regina al Tratturo Caniò come area di attrazione turistica da progettare e valorizzare

Cosa non si è fatto in questi anni e cosa si potrebbe fare se si riuscisse a valorizzare il patrimonio archeologico di Sezze?

Chiedere finanziamenti, intervenire con la compartecipazione di interventi finanziari che portano a continuare ricerche storiche e valorizzarle con nuovi scavi.

Ci sono aree dove sono evidenti strutture archeologiche nel nostro paese ma mai valorizzate e su cui oggi possiamo guardare e dare valore al territorio.

Perché ad esempio non si interviene in di tutta l’area sacra del tempio di Giunone Regina al tratturo Caniò e valorizzare l’area riportando alla luce le antiche strutture anche ricreandone la forma originale.

Siti Archeologici a Sezze tra la via appia gi Archi di San Lidano e il Tempio di Giunone dare valore al territorio

Nei pressi dell’arco di San Lidano, lungo il tratturo Caniò, sul finire degli anni Ottanta scavi sistematici hanno riportato alla luce una vasta area archeologica con resti del tempio arcaico dedicato a Giunone Regina, risalente al IV-V secolo a.C.

Si possono ammirare i resti dell’epistilio con iscrizione, rocchi di colonne, capitelli, elementi architettonici. Dallo scavo sono emersi numerosi ex voto di terrecotte o bronzo, monete, frammenti di ceramiche, lucerne: il tutto conservato presso l’Antiquarium di Sezze.

Attualmente i ruderi, in località Acquaviva, rimangono alle estremità di una vasta spianata, che doveva essere la platea della costruzione.

Verso ovest vi è una struttura di sostruzione sotterranea, adibita a cisterna, in opera cementizia in parte rivestita in opera reticolata e con volta a botte.

Sul lato est sono visibili i muri perimetrali, con rivestimento in laterizio, di un ambiente a pianta quasi quadrata.

Sparsi sul terreno o in considerevoli mucchi si vedono numerosi resti dei marmi che abbellivano l’edificio (marmi di vari tipi e colori, dal porfido al verde cipollino) e abbondante materiale fittile.

Se consideriamo che l’area archeologica del Tempio di Giunone Regina al Tratturo Caino è distante pochi chilometri dalle orme dei dinosauri (e della zona tutelata del Brivolco). Così come dalla via Appia e dal Foro Appio, ed è prossima agli Archi di S. Lidano e alla Torre Petrara (tomba romana).

Cosa manca per creare un vasto parco archeologico di notevole interesse artistico, da valorizzare e che sia di attrazione per i turisti che transitano nella pianura pontina?

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