Sezze come Tafazzi, inno dell’autolesionismo
Chi si ricorda il personaggio di Tafazzi, interpretato da Giacomo Poretti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo che si percuoteva le parti intime con una bottiglia? Ecco, anche Sezze negli ultimi anni sembra essere diventato un paese votato all’autolesionismo. Ma al contrario di Tafazzi non fa ridere, anzi. Se non bastassero gli elementi oggettivi che mettono in crisi tanti altri paesi, dal 2000 in poi Sezze pare diventata la candidata perfetta al titolo di capitale dell’autolesionismo.
La spiacevole tesi può essere dipanata su quattro tematiche portanti che sono: rifiuti, acqua, abusi edilizi, evasione fiscale
Emergenza rifiuti
Il paese è tra i peggiori, se non il peggiore, isole escluse, della provincia di Latina, nel conferimento dei rifiuti? La risposta dei cittadini di Sezze è quella di improvvisare pressoché quotidianamente, discariche disseminate su tutto il territorio.
L’abbandono indiscriminato dei rifiuti nel territorio, e in una par condicio super partes non fa differenza che si tratti di campagna o cento rubano, Sezze centro o Sezze Scalo, il comparire di conferimenti abusivi è ormai piaga all’ordine del giorno con aggrazio sia per le condizioni di igiene pubblica e pubblica salubrità, sia per le casse del Comune che deve provvedere alla bonifica.
Ci mettono del proprio anche le amministrazioni comunali che si susseguono che non riescono a mettere in campo l’unica soluzione sperimentata altrove come efficace: tolleranza zero, impiego di fototrappole per perseguire i trasgressori e poi procedimenti giudiziari a loro carico.
Emergenza Idrica
La carenza idrica con zone a secco la maggior parte del periodo estivo è diventata la carenza di ogni estate? L’unica soluzione che si continua a mettere in campo è quella di riunioni con Acqualatina che continua ogni anno a promettere campagne di interventi faraoniche sulle malandate tubature setine ma il risultato è sempre lo stesso: rotture ovunque, pressione insufficiente perché se viene aumentata, la rete potrebbe scoppiettare regalando un effetto stile le cento fontane di Tivoli e piscine ovunque nonostante le rituali ordinanze di divieto dell’uso dell’acqua potabile solo ed esclusivamente per usi domestici.
Anche qui, in assenza di controlli, l’unica regola che vale è quella del tana libera tutti e del serbatoio (bello grande) in casa, con autoclave per non restare a secco. Di applicare penali al gestore idrico per i continui disservizi o di rimuoverlo dalla gestione che rispetto a quella tanto vituperata e dileggiata della Dondi (gestore precedente con cui il Comune ha ancora in piedi cause milionarie) è anche più costosa, neanche a parlarne.
Chi è causa del proprio male, pianga se stesso
Nel centro storico, così come nelle periferie ci sono situazioni abitative al limite della tollerabilità e addirittura emergenze sociali vere e proprie? La colpa e il bersaglio da colpire sono le vittime, non i carnefici setini di tali situazioni. Perché chi vive in sette dentro ad una cantina di pochi metri quadrati senza servizi igienici e utenze attive è bestia; chi affitta loro questi tuguri invece cosa sarebbe? E chi sfrutta questa manodopera a bassissimo costo per svolgere lavori che gli italiani, a prezzi da schiavi, non vogliono fare, cosa sono, eroi?
Abusi edilizi (emergenza abitativa)
Per non parlare di abusi edilizi, che si pensa a condonare invece che a condannare. Condannare perseguendo i colpevoli. Se qualcuno si prende la briga di guardare le mappe catastali dei quartieri più popolosi, come sono Casali, Colli, Monte Trevi ma anche Sezze Scalo, si accorge come la corrispondenza tra ciò che risulta sulla carta e ciò che realmente è stato costruito, nei decenni, corrisponde per meno della metà. Con tutto ciò che ne comporta per rifiuti prodotti, utenze assorbite, tasse pagate e compagnia bella.
Evasione Fiscale
Proprio sulle tasse pagate, si accende l’altro campanello di allarme. A Sezze ci sono decine di grandi evasori, per quanto riguarda la Tari e altre tasse, per decine e decine di migliaia di euro, anzi, centinaia di migliaia di euro. Per lo più attività commerciali. In questa lista ci sono anche privati cittadini e poi ci sono gli evasori totali. Perché nelle liste già compilate ci sono coloro che eludono i pagamenti, ovvero contribuenti comunque noti che non hanno pagato o hanno pagato in parte le somme dovute. Gli evasori sono altra cosa; sono quelli che non hanno pagato mai e quindi sconosciuti. Come si intercettano? La risposta a questa domanda è l’unica che può rispondere alle richieste dei revisori dei conti che segnalano l’incapacità dell’Ente ad introitare le somme dovute. Con grave danno per le disponibilità dell’Ente stesso e della possibilità di erogare servizi. In perfetto stile autolesionistico.
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Luca Morazzano
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