L’Italia torna al voto. Referendum ed elezioni amministrative il #12Giugno2022.
L’Italia torna al voto, Referendum ed elezioni amministrative il #12Giugno2022. Si tornerà a votare per cinque referendum abrogativi in materia di giustizia, promossi da Lega e Partito Radicale. Mentre sono 978 i comuni in cui si eleggeranno sindaci e consigli comunali, 28 i capoluoghi chiamati alle urne.
I quesiti presentati erano sei, uno è stato dichiarato inammissibile dalla Corte costituzionale. Ne illustreremo al “fatto a Sezze” il contenuto con l’ordine in cui compaiono sul sito del ministero dell’Interno.
L’Italia torna al voto il testo dei quesiti dei referendum popolari.
- Il primo quesito propone di abrogare la cosiddetta “legge Severino”, per la precisione si tratta di un decreto legislativo. Infatti il dlgs prevede che in caso di condanna giudiziaria prevede automaticamente l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza per parlamentari, membri del governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali. Per le cariche in enti territoriali la sospensione scatta già dopo la sentenza di primo grado. L’eventuale abrogazione eliminerà l’automatismo e quindi sarà il giudice a decidere volta per volta se applicare o meno l’interdizione dai pubblici uffici.
- Il secondo quesito interviene sulle fattispecie per le quali, durante le indagini, il magistrato può disporre la custodia cautelare (in carcere o in altre forme) di una persona investita da gravi indizi di colpevolezza. Perché ciò sia possibile deve sussistere il rischio di fuga o di inquinamento delle prove o, ancora, di reiterazione del reato. Il referendum propone di abrogare quest’ultima fattispecie.
- Il terzo quesito ha come obiettivo, quello di eliminare la possibilità che un magistrato passi dalla funzione requirente (la cosiddetta “pubblica accusa”) a quella giudicante e viceversa. Detto in altri termini, un pm resterà tale per tutta la sua carriera e non potrà diventare giudice e così pure all’inverso.
- Il quarto quesito vuole che avvocati e professori universitari partecipino a valutare la professionalità dei magistrati all’interno del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione e dei Consigli giudiziari territoriali. Tali organismi esprimono pareri per le decisioni di competenza del Consiglio superiore della magistratura.
- Il quinto quesito chiede l’abrogazione dell’obbligo del magistrato di raccogliere almeno 25 firme, fino a un massimo di 50, per presentare la propria candidatura al Csm.
Gli effetti della “Riforma Cartabia” sui Referendum.
Qualora fosse approvata, promulgata e pubblicata prima del 12 Giugno, la riforma del ministro della Giustizia dr.ssa Cartabia sull’Ordinamento Giudiziario. Tale riforma potrebbe produrre alcuni ed eventuali effetti sui Referendum stessi.
Nel caso infatti le norme risulteranno eliminate o modificate, sarà l’Ufficio centrale per il referendum della Cassazione valutare la sorte dei quesiti. Essi potrebbero anche essere trasferiti sulle nuove norme se i cambiamenti introdotti non saranno tali da far venir meno le ragioni dei proponenti.
Ad oggi possiamo prevedere che solamente il quinto dei quesiti si pensa sia destinato a decadere. Infatti il suo contenuto è di fatto identico a quanto dispone la nuova legge, se la “riforma Cartabia” diventa legge in tempo utile.
I primi due riguardano ambiti non toccati dalla riforma e quindi per essi non ci saranno problemi. Per il terzo e il quarto l’ipotesi più accreditata tra gli esperti è che resteranno in campo e saranno applicati alle nuove norme.
Dopodichè la parola passerà gli elettori. Che, infatti sia nel merito delle scelte che sul piano della partecipazione potranno decidere sugli effetti abrogativi. Infatti, perché la consultazione sia valida occorre che si rechi alle urne la metà degli aventi diritto più uno.
L’Italia torna al voto: i comuni al rinnovo del consiglio comunale
Nella stessa giornata si apriranno le urne in 978 comuni italiani in diverse regioni. Ossia Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.
Sono 978 i comuni i cui elettori andranno al voto, n. 142 comuni superiori a 15.000 abitanti, di cui n.26 comuni capoluogo, tra cui Alessandria, Asti, Cuneo, Como, Lodi, Monza, Belluno, Padova, Verona, Gorizia, Genova, La Spezia, Parma, Piacenza, Lucca, Pistoia, Frosinone, Rieti, Viterbo, L’Aquila, Barletta, Taranto, Catanzaro, Palermo, Messina, Oristano.
Nella Provincia di Latina i comuni in cui si eleggeranno i nuovi consigli comunali sono: GAETA, SABAUDIA, CORI, SAN FELICE CIRCEO, SANTI COSMA E DAMIANO, PONZA e VENTOTENE.
Articolo di Vincenzo Leonoro
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