Primo marzo
Esco in giardino preso dai miei pensieri sempre eguali per lustri interi. Esco e mi prende il sole di marzo, un giorno di sole capita anche a dicembre nel suo brivido di gelo, capita a gennaio che uccide anche le feste e ti consoli con una tazza di cioccolato scuro come la terra di primavera e non bianco di brina come fuori. Marzo è diverso e me lo dice urlando con il candore di mille margherite in un prato che fino a ieri era nascosto per timore che l’ inverno si fermasse qui dimentico del suo viaggio verso nord. Arriveranno tempi buoni, arriveranno tempi caldi. Arriverà il mio tempo. Mi insegnarono a leggere le cose della natura nei particolari e a non guardare solo quello che vedevo ma a cercarne l’ anima profonda, assoluta, timorosa e forte ciascuna per la sua bellezza ma su tutte una “anima mundi”, anima del mondo.
Così scrivo di questo spettacolo, ieri pioveva, ieri era grigio, ieri era tutto nella paura. Oggi no, margherite nel mio prato . Esiste un prato differente, unico ed esistente, che candore nei petali, che giallo, che verde, che blu nel cielo blu.

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