Giornata del gatto

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Giornata del gatto, oggi è la giornata del gatto.

Ci sono animali che sanno di essere quello che sono, sanno di avere una missione. Amo i gatti, non chiedetemi perché. Cerco di non legarmi a loro e poi mi rapiscono, mi accompagnano. Hanno un grande difetto i gatti: vivono meno di noi e questo crea a noi uno strazio indicibile quando arriva l’ addio.

Fa sempre freddo quando il mio amico felino va via e poi mi viene caldo e poi quegli occhi che si fanno come una lettera di addio, come una poesia da lasciare scritta sul diario. Da bimbo raccomandavo nelle preghiere della notte tutti i miei mici, uno ad uno, non avendo manco l’ idea lontana di un paradiso dei gatti, ma me lo sentivo dentro. Mi spiegavano, a me bimbo, che nel pregare vale l’intensità ed io pregavo più forte.

Il gatto non è mai servo, non esiste un gatto servo, come non esiste un gatto di qualcuno ma è il qualcuno che diventa del gatto. Lui, il felino, ti propone un patto “stiamo insieme per un poco, tu mi riscaldi, io mando via l’ inferno della vipera, la malattia del topo e gli uccelli quando si fanno troppi per il tuo grano. Un patto che era utile, oggi è l’ assicurazione contro la solitudine.
Così ho davanti gli occhi il mio Simba andato via da poco perché, e non me lo aveva detto, aveva un impegno stringente con la morte e lo ha onorato

PS: sarà un caso ma la mia gente è chiamata la iattuccia al mio paese e mio padre per tutti era Gattino se

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